Il Piccolo Fillar, è un bella cima di 3600 mt nel Gruppo del Monte Rosa. Si trova circa un chilometro a nord della più famosa Nordend e fa parte del sottogruppo della cima Jazzi. Il suo versante est, rivoto verso Macugnaga, è costituito da una bella parete rocciosa. Le due cime dei Fillar, il piccolo ed il grande con lo Jaggerhorn fanno da corona al selvaggio e remoto ghiaccio del Piccolo Fillar.
La, su quelle pareti isolate ed in particolare sulla nord est del Piccolo, negli anni, sono state tracciate bellissime vie. Vie dove si respira il vero senso di montagna e si possono ancora vivere giornate di isolamento, incertezze ed avventura.
La salita che qui descrivo, risale alla fine del settembre del 2018, un periodo caratterizzato da giornate soleggiate e calde con notti serene e fredde, condizioni ottimali per affrontare questo genere di salite. Occorre avere rigelo notturno per attraversare in relativa tranquillità il Ghiacciaio e occorre una temperatura diurna accettabile per poter scalare rilassati e concedersi la discesa o l’eventuale bivacco in condizioni non troppo estreme.
L’idea originale era quella di ripetere la via Pe-Bocchiola del 1986 ma, complici recenti crolli che hanno modificato i tiri diagonali nella parte bassa, si è trasformata in una mix di tiri tra tre vie esistenti e qualche probabile tiro “nuovo”.
Abbiamo iniziato sulla classica Bisaccia-Bramati del 1959 per due lunghezze. Poi abbiamo deviato a destra per prendere i tiri della Pe-Bocchiola fino alla rampa diagonale che porta verso la parete nord est. Qui però, molti blocchi instabili, lame appoggiare e terreno sciolto, ci hanno fatto desistere e siamo tornati a sinistra verso lo spigolo est e con due lunghezze, non proprio facili, abbiamo raggiunto la grande cangia ai piedi dell’evidente torre. Dalla cengia abbiamo attaccato dei diedri molto vicini allo spigolo est della torre, per evitare delle zone con rocce rotte e grandi lame staccate. Siamo stati circa una cinquantina di metri a sinistra della Bisaccia. Sullo spigolo la roccia è ottima ma i tiri decisamente impegnativi. Siamo poi arrivati sulla cima della torre trovando qualche chiodo. Ci siamo calati all’intaglio tra la torre e la parete principale. Da li abbiamo fatto due tiri evidenti della Bisaccia per poi prendere le lunghezze diagonali a destra della via Porinelli-Jacchini del 1909 che, più facilimente rispetto alla Bisaccia, consente di uscire dalla parete a pochi metri della vetta.
Alla fine ne è risultata una salita impegnativa con molte lunghezze superiori al V°+, un po di VI° e VII°, per un totale di 13 tiri. Su tutta l’ascensione abbiamo trovato 4 o 5 chiodi per il resto tutto da attrezzare, soste comprese.
Discesa: Dalla sommità della torre è possibile scendere in doppia lungo una via moderna che sale lo scudo sud est della torre, sosta a spit evidente proprio sulla vetta. Se si prosegue fino alla cima, come abbiamo fatto noi, bisogna prevedere un lunga traversata su ghiaccio con sali e scendi fino ad oltrepassare la Jazzi e portarsi sotto al passo Jacchini. Da li due possibilità: o scendere verso il rifugio Sella (non gestito) e da li a Macugnaga oppure scavalcare lo Schwarzberghorn ed andare al Bivacco Luino.
Logistica: da Macugnaga, frazione Pecetto, prendere gli impianti per il Belvedere. Da li proseguire sul sentiero per l’ape Fillar. Il sentiero è in parte su ghiacciaio coperto di detrito. Proseguire poi con il sentiero per il Bivacco Belloni, segnato, evidente, circa due ore. 100 mt prima del Bivacco c’è acqua. Conviene dormire al Bivacco Belloni e ispezionare la prima parte del percorso che si farà la mattina seguente al buio che non è cosi evidente.
Per l’intera salita , se si scende dal Passo Jacchini a Macugnaga, contare 20 ore. Se si decide di andare al Bivacco Luino considerare 15 ore da Bivacco a Bivacco ed un giorno in più per poi scendere.
Materiale necessario: per il bivacco serve solo il fornello le coperte ci sono. Per la salita: ramponi e piccozza una vite da ghiaccio a testa, una serie di friends fino al 3 (BD) ed anche qualche TCU, nuts, tre chiodi vari, martello, molte fettucce e cordini per collegamenti di sosta e allungare le protezioni. Casco, scarpette comode, due mezze corde da 60 mt.