Arrampicate ed alpinismo nelle Aree protette dell’Ossola
Alpe Devero, Cornera, spigolo est, via Micotti.
Difficoltà: 6c/A0; 6a+ obbligatorio.
Attrezzatura: Lungo i 500 mt e più della via sono presenti solo una sosta a chiodi ed un paio di chiodi di passaggio. Portare una serie di friedns fino al 3 BD e una scelta di nuts. Quattro chiodi di cui due L.A., una lama ed un universale. 10 rinvii, cordoni o fettucce per allungare le protezioni e collegare le soste. Due mezze corde da 60 mt sono consigliate.
Avvicinamento: Da Devero seguire, in direzione ovest, il sentiero per la Val Buscagna. Giunti alle due cascine crollate, reperie il sentiero per il Bivacco Combi a Lanza (cartello indicatore). Circa due ore. Al bivacco spesso non c’è acuqa. Bisogna portarsela da Buscagna. Il bivacco è dotato di gas e coperte.
Descizione generale: Via di grande impegno fisico con parti strapiombanti, fessure, arrampicata delicata su rocce precarie. I tiri difficili hanno buona roccia.. Occorre capacità nel sapersi proteggere e intuito per trovare la giusta via.
Note: La via che qui presento è una di quelle salite dove si ritrovano tutte le emozioni di una salita esplorativa. La mancanza di riferimenti obbliga ad adeguarsi alla parete per ricercare l’itinerario migliore. La roccia, non certo solida, costringe a spostarsi continuamente per trovare gli appigli buoni. Non incontrerete nessuno, l’isolamento è totale anche se Devero, con i prati pieni di turisti, le signorine in costume da bagno e i bambini che urlano, non è poi così lontano.
Primi salitori Tino Micotti, Piero Signini, 01/09/1966.
Relazione: Dal bivacco scendere verso il laghetto a est e risalire i pendii erbosi fino all’evidente colletto. Salire su blocchi di 2° per circa 15 mt e raggiungere il ripiano alla base della parete.
L1:Salire due muretti facili intervallati da cenge erbose puntando a destra ad un pilastrino addossato alla parete. Salire e poi scendere il pilastro traversando in leggera discesa sempre a destra 6a+. Raggiunto un diedro coricato di roccia chiara lo si risale poi leggermente a sinistra per successivi piccoli diedri verticali si raggiunge un chiodo con fettuccia; da li non salire dritto ma aggirare lo spigolo a sinistra e ristabilirsi su di una buona cengia 6b/6c. Sosta da attrezzare. Questo tiro presenta un traverso in discesa nei primi metri, per proteggere la progressione del secondo di cordata occorre avere occhio e sfalsare in modo opportuno le corde.
L2: salire in verticale seguendo lame e fessure di roccia instabile, fino a raggiungere la base di un diedro verticale con delle lame incastrate , 5+. Sosta da attrezzare alla base del diedro su comoda cengia.
L3: salire il diedro in verticale fino a raggiungere un buon chiodo sotto uno strapiombino, roccia ottima. Andare a sinistra uscendo dallo strapiombo e dal diedro. Raddrizzarsi su di una placca liscia e raggiungere un chiodo. Dal chiodo non salire ma rientrare a destra nel diedro con un passo d’equilibrio. Complessivamente 6a+. Da li facilmente in sosta. Sosta a chiodi presente.
L4:seguire la fessura a monte della sosta che tende a destra. Prima di raggiungere un tratto verticale spostarsi ancora a destra su placca, poco proteggibile ma facile 5°. Siete adesso sulla cima del primo risalto. Andare ore un po’ a sinistra e, con facili passaggi, raggiungere una buona cengia dove sostare proprio sotto il muro finale del secondo risalto. Sosta da attrezzare.
L5: salire lo strapiombino di un metro e raggiungere una fessura verticale al centro della placca. Seguire la fessura verso sinistra e poi in verticale scalare la bella placca con concrezioni, 5+. Seguire ora il filo di cresta e fare sosta alla fine delle corde. Sosta da attrezzare su spuntone
L6: Non seguire tutta la cresta ma rimanere a sinistra per evitare alcune piccole torri che obbligherebbero a sali e scendi. Risalire quindi alcuni facili diedri e raggiungere la cresta a monte del secondo risalto, 4°+. Sosta da attrezzare. Seguire poi facilmente la cresta orizzontale ed andare a sostare sullo spigolo alla base del terzo risalto.
L7: Il terzo risalto presenta alla base un avancorpo sormontato da una cengia erbosa seguito da un lungo tratto di rocce coricate. Attaccare al centro la placca dell’avancorpo 5+, alzandosi prima al centro e poi verso sinistra, sosta da attrezzare, 5+.
L8: andare ora a sinistra,entrare in un canale e uscire sulle placche sempre a sinistra, 4+; raggiunta la cengia erbosa salirla fino al suo termine sotto le rocce finali del terzo risalto. Sosta su massi.
L9, L10: salire la parte finale del terzo risalto stando 50 mt a sinistra dello spigolo e, seguendo un vago canale in parte erboso, puntare ad una evidente breccia a sinistra, circa 30 mt sotto la cima del terzo risalto. Nel complesso 4+ con soste da attrezzare.
L11: dalla breccia portarsi a sinistra e per facili risalti raggiungere il terzo risalto un po’ a monte della sommità,4+. Proseguire per circa 60 mt sulla facile cresta. Una volta raggiunta la base del 4° risalto, composta da rocce sfaldate, andare a sinistra in orizzontale su cengia per altri 50 mt e sostare.
L12: Salire ora su risalti e lame instabili andando a destra fino a raggiungere lo spigolo verticale sotto la vetta, 5°.Raggiunto lo spigolo si nota, un metro più in basso, un’ampia cengia rivolta a est, cioè oltre lo spigolo. Raggiungerla e fare sosta.
L13: salire su sfasciumi per qualche metro e puntare ad una fessura verticale sormontata da un grosso masso incastrato e strapiombante 5+. Scalare la fessura ,6a, faticosa ed andare ad infilarsi nel sovrastante camino formato dalle pareti del diedro e dal masso incastrato. Seguire il breve camino e passare nel foro tra il masso e la parete per uscire al di sopra del masso stesso. Attenzione a non far incastrare le corde. Proseguire facilmente per una decina di metri e uscire sul pianoro sommitale. Per evitare l’attrito delle corde è possibile sostare subito all’uscita del foro per poi scalare facilmente gli ultimi metri di via.
Discesa: La via non è attrezzata per la discesa in doppi. Dalla sommità del 4° risalto percorrere verso nord ovest il pianoro sommitale. Scendere sulla morena detritica, ed andare a reperire il sentiero che scende verso l’Alpe Buscagna. Questo sentiero era in passato, la via normale per il Pizzo Cervandone ed il passo degli Ometti. Esso si sviluppa su terreno esposto e ripidi pendii erbosi. Se non si conosce l’itinerario è abbastanza difficile trovarlo in discesa e quindi, diventa complicato scendere per questo versante, soprattutto in caso di scarsa visibilità. In alternativa e più facilmente, si può attraversare fin sotto il pizzo Bandiera lungo pietraie. Rasile al colletto giusto a monte del Pizzo Bandiera e scendere poi sul lato opposto seguendo quello che è l’itinerario normale del Bandiera. La prima parte si svolge su ghiacciaio coperto di detrito, prestare attenzione, poi lungo il fondo della morena che porta ai piani della Rossa. Da li percorrere il sentiero GTA fino a Devero. Contare 3 ore per ritornare a Devero.