In una valle, come la Vigezzo dove linee alpinistiche scarseggiano, il Pizzo Ragno, malgrado la sua esigua quota 2289 mt, offre in certe particolari condizioni la possibilità di salire divertenti linee di ghiaccio.
Nei giorni 3 e 7 gennaio 2019, ho avuto la fortuna di salire , con Pietro Garanzini, due belle linee dirette di circa 500 mt di dislivello e 700 di sviluppo.
Le salita o, se volete, le salite, sono nel complesso impegnative. Tra andata e ritorno bisogna contare una giornata intera e, considerato che saranno percorribili solo nel periodo invernale, direi che bisogna calcolare di partire al buio e ritornare a valle poco prima di notte.
Le due linee salgono parallele al centro della parete nord del Pizzo Ragno.
Le buone condizioni per avere le salite fattibili saranno occasionali e coincideranno con periodi freddi e abbondante neve, stabile, nella parte alta. Attenzione al pericolo valanghe nei lunghi canali d’uscita.
Avvicinamento: circa 2h e 30’. Partenza da Orceso lungo il sentiero per l’alpe Campra poi nell’evidente pendio canalone che porta alla base della cascata. Un primo tiro in comune alle due vie consente di accedere al pendio da dove partono le cascate vere e proprie. “Biliku” a destra, sale un sistema rettilineo di piccole goulottes fino al pendio di uscita. “It’s always too late” parte dalla esile candela a sinistra aggirabile con un tiro di misto delicato e prosegue in un canale nascosto con andamento da destra a sinistra, quando il canale si apre e si divide in due, prendere il tratto ghiacciato a destra per un tiro di ghiaccio sottile e placche lisce. Si accede quindi ai due entusiasmanti tiri finali.
Biliku, 3°+/IV°, circa 8 lunghezza da 60 mt più vari tratti su neve e ghiaccio facile per circa 500 mt totali. Conta già due ripetizioni.
It’s always too late, 4°/IV, partenza in comune con la precedente, poi prende l’esile candela a sinstra. Caratterizzano la via: ghiaccio sottile, tratti di misto, qualche difficoltà a proteggersi. 8 tiri più un lungo tratto in conserva nel canale sinuoso finale. Circa 500 mt.
Attrezzatura: 10 viti, friends fino al 3 BD, nuts, cordini vari, rinvii q.b.. Non sono stati usati chiodi e non sono stati messi spit. Sulle vie non è rimasto nulla. Possono essere utili chiodi da roccia.
Discesa: possibile per le due normali.
1) Lungo la cresta nord con un primo tratto molto esposto e di difficile assicurazione e poi più facile ma orientamento complicato nella parte bassa. Questo itinerario consente di ritornare all’Alpe Campra e quindi all’auto.
2) A sud est, verso la valle del Basso e la Val Loana. Quest’utima discesa è molto più facile ma si arriva lontani dall’auto lasciata alla mattina e bisogna organizzare il trasporto.